18 novembre 2006

Vivibilità a Lodi: luci ed ombre

Sabato 11 novembre, nell'ambito della Fiera Ecomondo di Rimini, è stato consegnato il Premio Città Amiche della Bicicletta, ormai giunto alla sua terza edizione. Tra le Province il premio è andato alla Provincia di Trento con menzione speciale per la Provincia di Lodi.

Nello stesso periodo è stato pubblicato il rapporto di Legambiente che fotografa gli ecosistemi urbani e li confronta tra di loro. I parametri utilizzati in questo caso sono molteplici; tra questi ciclabilità e moderazione del traffico hanno sicuramente un importanza rilevante. Nella graduatoria Lodi compare ad un deludente 61° posto, tra Roma e Milano, ad un punteggio pari alla media italiana.

Cosa ne pensate? C'è contraddizione? Per esprimere un giudizio è bene approfondire i contenuti del rapporto; ad es. il trasporto pubblico è sicuramente deficitario, mentre la ciclabilità è probabilmente migliore di quella di altre città.

4 commenti:

Stefano ha detto...

Il punto è che la classifica ecosistema urbano va vista per quella che è , ossia un sistema di valutazione con circa 20 indicatori, che vanno considerati assieme.
Presi di per se molti di questi indicatori sono molto deboli, ossia hanno poco senso; nell’insieme un giudizio qualitativo sui 20 indicatori ha la sua dignità, che comunque non è di tipo scientifico ma come indicazione politica, che poi è il motivo per cui nasce.
L’indicatore sulla mobilità ciclistica ha come ben capiamo poco senso: la lunghezza di piste ciclabili di per se non significa nulla, se non si guarda come sono fatte e dove sono posizionate le piste. Ad esempio non ha molto senso contare in modo uguale 100 di pista ciclabile bidirezionale metri di via Nino Dall’oro (400 passaggi all’ora di biciclette) e 100 metri di corsia ciclabile monodirezionale larga 60 cm in Via Sforza (10 passaggi all’ora). Per Lodi pesano tanto i km di pista ciclopedonale che portano al palazzotto dello sport, utilizzati per lo piu' dai pedoni perchè nel mezzo c’è una strada comodissima e poco trafficata, e nulla i tratti a con zone 30.
Ma la classifica di ecosistema urbano e’ un momento per ragionare su cosa fanno i comuni per l’ambiente per cui non starei a guardare troppo i dettagli. Piuttosto che niente meglio piuttosto, si dice dalle nostre parti.

Antenore Cafissi ha detto...

La classifica non tiene conto della pericolosità delle strade che non dipende solamente dal fatto che ci fai la pista ciclabile, ma a mio modesto parere da quanto veloci vanno le automobili e le motociclette quando passano vicino ai ciclisti o quando passano sopra le strisce pedonali.
Bisognerebbe fare come ho visto che hanno fatto in Danimarca. L’ho visto sul sito http://5x5m.com/files/speedbandits/
Bisognerebbe proporlo al comune di farlo anche a Lodi. Perché non glielo chiedete voi di Ciclolodi ?

Stefano ha detto...

Caro Antenore, l’idea del filmato direi che è geniale, anche se mi sembra che alla fine ci sono delle controindicazioni.
Comunque giro io la proposta all’assessore alla mobilità sostenibile, per quanto lo conosco apprezzerà l’idea... anche se in Giunta mi sa che qualche problemino ce l’avrebbe …
Stefano

PS
Comunque guarda che il nome dell’associazione è Ciclodi-FIAB, non ciclolodi come in tanti dicono

Francesca Cella ha detto...

E bravi! Anche a ciclodi aria nuova, un po' di sano maschilismo (che per altro non si vedeva da cosi' tanto tempo e ci mancava veramente molto).
Il filmato è spiritoso (stile a parte), non lo nego, ma si fanno lor signori uomini qualche domanda tipo "perchè siamo sommersi da foto e filmati di donnine-tette-all'aria?" "Cosa penseranno le signore donne di questi messaggi a senso unico?"
Ma vogliamo veramente continuare a dare avvalli a questo ordinamento del mondo e fargli pure pubblicità?
Francesca