20 maggio 2007

Toglietemi un dubbio...

L'altro giorno ho visto un signore parcheggiato in doppia fila in via San Bassiano che quasi, aprendo la portiera, faceva fuori una ciclista... l'ho visto sbraitare contro di lei perché era sulla strada e non sulla pista ciclabile...
Il signore aveva sicuramente torto (l'arroganza non ha veramente limiti) ma - mi chiedo - la signora aveva sicuramente ragione? Se c'è una pista ciclabile noi ciclisti siamo "tenuti", "obbligati" o semplicemente "invitati" a prenderla?
Dario dice che comunque la strada è di tutti, ma è anche vero che i pedoni non possono camminare in mezzo alla strada. O no?

19 maggio 2007

Da New York un blog sugli abusi nel traffico

Un pass sul parabrezza e l'auto è libera di dare fastidio, occupare posto indebitamente.

Molti sono chiamati pubblici ufficiali, ossia approfittano della loro (piccola/grande) carica per occupare abusivamente lo spazio pubblico.

Alla faccia degli altri cittadini, che pure lavorano. Sono politici, giudici, vigili urbani, membri della prefettura... Ma comunque è un problema solo americano.

Alcune auto sono addirittura messe sui marciapiedi.
I soci dell'associazione che promuove una mobilità alternativa e in particolare la mobilità ciclistica hanno fotografato 405 di queste violazioni. Ci sono anche più di 4000 commenti.


Il tutto su http://nyc.uncivilservants.org/

Cosa ne pensate? E se facessimo una sezione del blog in cui pubblicare le foto delle infrazioni più ricorrenti a Lodi?

13 maggio 2007

Quali commenti su Via San Bassiano?

Nei giorni scorsi si sono conclusi i lavori sulla ciclabile di Via San Bassiano. Come detto in un altro post del blog, il lavoro è stato complesso, sostanzialmente conforme al progetto sviluppato con la partecipazione degli abitanti del quartiere (vedi i verbali sul sito di Ciclodi-Fiab) e quindi, se pur perfezionabile, rispondente all'obiettivo di miglioramento della viabilità e mobilità locale.

Sul giornale locale, come sempre, è stata data molta enfasi alle posizioni critiche, sicuramente legittime, e poco al progetto o ad una verifica del consenso sullo stesso.

In realtà parlare del lavoro fatto non fa mai male ed è sempre di stimolo costruttivo. Riportiamo pertanto di seguito tutte le lettere che si sono succedute sul Cittadino sollecitando ulteriori contributi. Le pagine originali sono scaricabili di seguito.
E' da notare che le prime lettere sono state scritte a lavori non ultimati.

30/04/07 - lettera Emanuele Rigamonti
02/05/07 - lettera Andrea Boninella
04/05/07 - articolo il Cittadino (M.B.)
04/05/07 - comunicato Ciclodi-FIAB
07/05/07 - articolo il Cittadino (Silvia Carnevara)
09/05/07 - comunicato Ciclodi/Legambiente
09/05/07 - risposta de Il Cittadino
10/05/07 - lettera Enrico Furegato
11/05/07 - lettera Antenore Cafissi
11/05/07 - risposta de Il Cittadino
24/05/07 - lettera Emanuele Rigamonti
28/05/07 - lettera Luca Grossi

02 maggio 2007

Per noi è un buon lavoro

Alla fine è arrivata la ciclabile di Via S.Bassiano.
I lavori non sono ancora conclusi (finiranno questa o la prossima settimana) ma le polemiche sono gia' iniziate.
Di seguito la presa di posizione del consiglio Direttivo di Ciclodi-FIAB. La discussione e' aperta
.


La pista ciclabile ci voleva ed è un buon progetto: vanno considerati gli interessi di tutti .

Come per tutto quanto si fa a Lodi, anche la realizzazione della pista ciclabile delle vie Lodivecchio – S.Bassiano - Mazzini e Piacenza ha suscitato proteste. Ne abbiamo
letta una indignata, sfiduciata, arrabbiata. Questa lettera di protesta è arrivata prima della fine dei lavori, che si devono ancora concludere, e che vedranno ad esempio la posa della segnaletica verticale.
È ovviamente diritto di tutti esprimere le proprie opinioni, con i toni e gli argomenti che si preferisce. Ci sentiamo però di dare qualche consiglio per facilitare il confronto civile e democratico, ma anche aiutare a risolvere i problemi anziché esasperarli favorendo la confusione.


Il primo consiglio è quello del rispetto degli altri, di non pensare di essere gli unici dotati di buon senso, di non sentirsi sempre oggetto di un complotto di chi vuole dare danni e beffe agli altri. Per quanto abbiamo avuto modo di vedere, la progettazione della ciclabile di Via S.Bassiano è stata molto attenta, come impegno del progettista e dell’amministrazione comunale, ma anche della nostra associazione e di molti residenti della zona. Non a caso ci sono state quattro serate pubbliche di discussione e poi presentazione del progetto.


Il secondo consiglio è quello di non sottovalutare le competenze tecniche dei progettisti. Ad esempio il restringimento della sezione stradale, e il suo piccolo disallineamento, non è stato involontario, ma una scelta per cercare di diminuire la velocità dei veicoli. Non è certo un’azione risolutiva. Ma anche proporre un senso unico circolare in Via S. Bassiano e Via Gandini (facendo quindi arrivare le auto da Via S. Bassiano quasi in stazione…) non è una scelta senza punti deboli.

Il terzo è di cercare di vedere tutti i punti di vista. L’intervento in Via S. Bassiano e Via Mazzini è un intervento molto difficile, in quanto nella zona ci sono conflitti fra diverse esigenze: chi vuole camminare e pedalare in sicurezza lungo la via. Chi abita e vuole uscire ed entrare comodamente dal passo carraio o dalla propria strada che si immette sulla via principale. Chi vuole posteggiare l’auto davanti a casa. Chi vuole un congruo numero di parcheggi davanti alla propria attività commerciale, per se, per i propri clienti o per il carico/scarico merci. Chi vuole muoversi velocemente in auto lungo la strada (e anche questi sono tanti…). È facile vedere come queste esigenze sono in conflitto e tutte le esigenze non possono essere soddisfatte contemporaneamente. E’ necessario un compromesso. Il compromesso potrà non piacere a qualcuno, ma magari sapere come la pensano altri potrà servire per capire che magari la ragione e il torto sono distribuiti diversamente da quanto inizialmente si pensava.

Il quarto consiglio è quella di non aspettarsi la bacchetta magica dagli altri se non la si possiede personalmente. Nessun intervento è completamente risolutivo, soprattutto in situazioni complesse. Siamo d’accordo che oggi non tutto è risolto, che la pista ciclabile non ha portato la sicurezza assoluta lungo la strada. Però ha nostro parere ha complessivamente migliorato la situazione: prima era peggio, ora è meglio. Certo, in futuro servirà attenzione anche da parte dei ciclisti per capire come funziona la pista, per non usarla contromano sui due lati. Per capire che i pericoli non sono scomparsi.


Infine, invitiamo ad essere costruttivi. Alcuni aggiustamenti ci potranno essere. Capita così nelle opere progettate e realizzate dagli esseri umani. Non sono mai perfette, anche quelle in cui ci si pensa, ripensa, si discute e di ridiscute. Se si provano a fare proposte concrete magari si guadagna un po’ di umiltà nel criticare le proposte degli altri. Se ad esempio l’incrocio con Via Benedetto Croce è troppo pericoloso, si può proporre di arretrare di uno-due metri dall’incrocio l’inizio del parcheggio. Se effettivamente migliora la situazione, se ne vale la pena, noi siamo favorevoli.
Per concludere, noi siamo contenti che stata finalmente realizzata la pista ciclabile in via S. Bassiano e ci sembra un buon progetto. La pista ciclabile non ha dato tutta la strada a disposizione di pedoni e ciclisti, ha solo dato un minimo di spazio alle migliaia di ciclisti che ogni giorno ci passano e hanno anche loro qualche diritto. Speriamo che se ne facciano altre a Lodi, alla svelta, molte altre strade ne hanno bisogno.
Per il futuro, ci auguriamo che il confronto sia sereno e aperto. Come associazione che promuove l’uso della bicicletta a Lodi ed è abituata ad operare in modo civile e democratico, ascoltando le esigenze di tutti e non solo quelle dei ciclisti, siamo pronti ad ascoltare tutte le opinioni e a dire la nostra. A questo scopo abbiamo organizzato tante assemblee sul tema e abbiamo aperto un punto di discussione sul blog della nostra associazione. Ci piacerebbe che tutti provassero a ragionare considerando non solo il proprio interesse, ma quello dell’intera città, fra cui ci sono molti pedoni e ciclisti.

Il Consiglio Direttivo di Ciclodi-FIAB