31 agosto 2008

Ciclabile a ostacoli a Zelo BP: le fioriere crescono








Come anticipato, il cattivo esempio delle fioriere si sta propagando a velocità esponenziale lungo la Strada Vecchia Paullese di Zelo (LO).
Ecco le foto delle "new entry" censite stamattina. Se qualcuno non interviene, tra poco la ciclabile sembrerà un'esposizione permanente di fioriere. Ma i ciclisti dove pedaleranno???
Sarebbe anche interessante sentire il parere degli esperti riguardo la segnaletica posta in opera e le responsabilità in caso di incidente. Daniela

Ciclabile a ostacoli di Zelo BP: ecco la prova.




Zelo Buon Persico, Strada Vecchia Paullese: una ciclabile a ostacoli

Nella foto si vedono benissimo le grosse fioriere che ostruiscono il passaggio dei ciclisti. Subito dopo questa rilevazione fotografica ne sono comparse altre, in vari punti, ancora più grosse. Daniela

Una ciclabile a ostacoli nel Lodigiano

Succede anche questo nel Lodigiano.
Succede che dopo molti anni di attesa venga finalmente completato un collegamento ciclopedonale tra Zelo Buon Persico e Paullo e che subito dopo, con la scusa di garantire la sicurezza dei ciclisti, sulla ciclabile appaiano come funghi enormi fioriere che occupano la carreggiata dedicata a ciclisti e pedoni, trasformando una ciclabile bi-direzionale in un senso unico alternato e costringendo i ciclisti a fare pericolosissimi slalom per evitare gli ostacoli.
L'iniziativa è di alcuni privati che hanno pensato di "mettere in sicurezza" i propri passi carrai, per evitare collisioni con i ciclisti.
I ciclisti della zona con cui ci siamo confrontati sono inviperiti.
Abbiamo telefonato e scritto agli amministratori del Comune di Zelo Buon Persico (Assessore alla Viabilità), che hanno garantito un tempestivo intervento.
Ma le fioriere anzichè diminuire, aumentano di numero e di dimensione. Invitiamo i ciclisti del lodigiano a fare un giro per rendersi conto di persona di questa situazione veramente paradossale.
Daniela

25 luglio 2008

Auto in centro, era una bufala

Un articolo del Cittadino del 25/07/08 titolava:

Auto in centro, un mezzo sì dal comune
L’ipotesi è ancora tutta da discutere, l’Unione del commercio disposta a sedersi al tavolo per riflettere sulle opportunità.
Si apre uno spiraglio ma solo per l’inverno e nella fascia serale

Leggi la notizia pubblicata




La notizia era sconcertante. Non si capiva bene di cosa si parlasse.

La foto (sopra, del 1971) presentava un messaggio. Il titolo un altro. L'articolo un altro ancora.

Si parlava infatti di un'apertura della ZTL in orario serale e invernale senza specificare a chi e cosa significasse apertura. L'incontro con il Sindaco Lorenzo Guerini e l'Assessore alla mobilità Simone Uggetti nella nuova sede il 15 luglio scorso andava in tutt'altra direzione.

Abbiamo verificato l'attendibilità della notizia ed è arrivata immediatamente una presa di distanza dall'articolo.

Leggi la smentita pubblicata il 26/07/08.

Siamo contenti dell'impegno dichiarato, ma riteniamo necessario non abbassare la guardia. Crediamo che la foto della piazza di 36 anni fa (sopra) confrontata con quella di oggi (sotto) valga più di tante parole (spesso a vanvera).


24 giugno 2008

Ciclista multato a Verona, parlava al cellulare

Polemica a Verona per un multa inflitta a un ciclista che parlava al telefono mentre pedalava nel

centro storico della città. Secondo il comando dei vigili urbani Nicola Abati, 23 anni, avrebbe trasgredito l'articolo 173 del Codice della strada perché la bicicletta è un veicolo come un altro, e per ragioni di sicurezza entrambe le mani vanno tenute sul manubrio. Abati ha invece subito presentato ricorso, partendo dal presupposto che il ciclista vada piuttosto assimilato a un pedone, e non al conducente di un veicolo.


Il comandante dei vigili urbani di Verona Luigi Altamura chiarisce di non avere nulla contro i ciclisti, ma di tenere solo alla sicurezza. "Il Codice della Strada - spiega Altamura - chiama la bicicletta velocipede e la ritiene un veicolo nel vero senso della parola e a tutti gli effetti". Il comandante ricorda che proprio due sere fa a Verona un ciclista distratto dal cellulare è finito contro una vettura procurandosi ferite molto gravi. "Sta crescendo inoltre - continua Altamura - il numero di persone che in bicicletta utilizzano Ipod o Mp3. Il pericolo è sempre in agguato. Bello e positivo usare la bicicletta ma non con la musica". Tuttavia i vigili hanno evitato di applicare il massimo della multa, limitandosi a una sanzione di 148 euro (il massimo è di 594 euro).
L'operato dei vigili ha la piena approvazione del sindaco di Verona Flavio Tosi, che assicura che "è stato improntato alla massima correttezza". "La scelta della polizia municipale è quella di prevenire ma quando è necessario bisogna intervenire - spiega Tosi - non farlo vorrebbe dire omissione di atti. E ciò che più conta creerebbero un grave precedente autorizzando chiunque a comportarsi fuori dalle regole".



La multa non è invece legittima secondo Danilo Di Luca, vincitore del Giro d'Italia del 2007. "Sono fuori di testa. Per prendere i soldi i comuni non sanno più che cosa fare...", commenta il ciclista. "Non si può rispondere al cellurare mentre si pedala? - aggiunge Di Luca - Beh, intanto con la mia bicicletta da passeggio in questo momento sto rispondendo al cellulare su una pista ciclabile e vorrei proprio vedere un vigile che mi ferma e che mi dice che rischio di mettere sotto qualcuno, io...".

Cosa ne pensate?

16 giugno 2008

In ricordo di Luigi Riccardi





Luigi Riccardi, anima della FIAB, attuale Direttore e per 12 anni Presidente è morto stamani 16 giugno 2008. Non sarà facile continuare senza la sua guida. Ci stringiamo tutti per continuare a lavorare al progetto in cui lui ha sempre creduto.

Di seguito alcune foto di Gigi a Lodi. In fondo è possibile leggere e inserire un pensiero o un ricordo. Altre foto e ricordi sul sito FIAB



Ciclostaffetta, settembre 2005



Con Bianchi, aprile 2006



In Piazza Vittoria, aprile 2006



Sede Provincia, aprile 2006





Con Pina e Ongaro, aprile 2006



Con Pina e Uggetti, aprile 2006

A Roma, nel novembre 2005 con Pina e Paolo Fabbri

28 maggio 2008

La pazienza dei ciclisti



Qualche segno che il periodo attuale non è proprio dei migliori c’era già stato. Sono tutti agitati, al limite di una crisi di nervi, pronti a sbraitare e a lamentarsi. Ecco il testo di una lettera inviata da un “collaboratore comunale” e pubblicata sul quotidiano locale Il Cittadino, intitolata “Cari ciclisti, la mia pazienza sta per finire”


Cari ciclisti, la mia pazienza sta per finire

Spett. redazione, scrivervi mi sembra ridicolo in quanto, essendo un vostro collaboratore, avrei potuto porvi le mie domande direttamente. Non sarebbero state lette però da chi vorrei. Vi chiedo: c’è un motivo particolare che invoglia i ciclisti (non tutti ma molti) a “salire” da Corso Adda; “scendere” per via Lodino; transitare in senso contrario la via Magenta e idem Corso Archinti? Nelle molte altre vie la cosa è comprensibile in quanto non pericolose ma per quelle citate forse bisogna essere in possesso di un “pass” particolare? Sono anch’io un ciclista convinto ma devo giocoforza usare la macchina per un’oretta tutti i giorni per la consegna pasti a domicilio agli anziani e quindi rischio sovente l’incidente con questi ciclisti indisciplinati che tra l’altro si permettono anche di insultare. Quando la mia pazienza sarà terminata saprò io dove mettergli la loro bicicletta. È chiaro che la domanda che vi porgo dovrei farla a qualche vigile magari nelle vicinanze. Quali vigili? Dove sono? Sicuramente avranno da fare cose più importanti. Ossequi a tutti.

Che dire ?

Dalle volgarità e dalle minacce usate ho i miei dubbi che sia un ciclista convinto. Inoltre, un ciclista convinto a Lodi di pazienza è abituato ad averne davvero tanta. E chi è ciclista a Lodi per forza, prima o poi, si troverà a percorrere un senso unico contromano: sono talmente tanti i sensi unici innaturali e che, se seguiti, obbligano a giri tortuosi e molto più pericolosi che è quasi impossibile muoversi per la città senza capitarci. Provare ad esempio a partire da Piazza Vittoria ed arrivare in bicicletta alle sede di Ciclodi-FIAB in Via Legnano 23 senza percorrere sensi unici contromano.


Chi lo sa’, magari un domani anche i ciclisti inizieranno a perdere la pazienza, spaccando i vetri alle auto posteggiate sulle piste ciclabili, i pedoni magari taglieranno i copertoni alle auto sui marciapiedi, i motorini daranno scarpate alle biciclette che procedono in doppia fila, i camioncini faranno a gara per investire i pedoni che attraversano fuori dalle strisce pedonali.

W l’Italia.

10 maggio 2008

Il paradosso di Via Gabiano

Invito tutti a osservare bene la foto qui sopra. La via è a doppio senso di circolazione. Le auto a quanto pare sulla destra possono parcheggiare (non ci sono cartelli), sulla sinistra no, ma parcheggiano lo stesso. Ad ogni modo, anche se sul lato sinistro non ci fossero auto, ci sono i bidoni della spazzatura e la campana del vetro. Non c'è uno straccio di marciapiede. I pedoni dove passano secondo voi? I passeggini, e le biciclette? Le carrozzine? Tutti in mezzo alla strada. Non voglio gufare, ma contando che c'è un viavai notevole di scooter impennanti di ragazzini, e di camion vari, prima o poi secondo me succede qualcosa. Alcuni residenti avevano proposto perlomeno di rendere la via a senso unico. Secondo me si potrebbero invertire i divieti e permettere di parcheggiare sul lato sinistro e non su quello destro, dove si potrebbe tentare di ricavare uno spazio per i pedoni. Che ne dite?

05 maggio 2008

Prima candelina

Un anno or sono, durante la giornata di Bimbimbici, venne inaugurato l’asse ciclabile Via Lodivecchio – Via Mazzini, e in particolare la nuova pista ciclabile di Via S.Bassiano. (vedi http://ciclodi.blogspot.com/2007/05/c-polemica-o-no-sulla-ciclabile-di-via.html)

Il giudizio di Ciclodi-FIAB allora fu positivo e lo rimane dopo un anno.

La pista ciclabile di San Bassiano è di gran lunga la migliore fra quelle presenti a Lodi (a chi non è d’accordo è consigliato un giro in Viale Pavia o Via Cavallotti…)

Come tutte le cose, anche in quelle ben fatte, degli aggiustamenti, dei ritocchi sono necessari.

In alcuni punti sono necessari miglioramenti.

Ad esempio all’incrocio con Via Salamina si potrebbe deviare leggermente il flusso per rallentare i ciclisti più spericolati (vedi foto su http://ciclodi.blogspot.com/2007/07/ciclabili-tutto-sbagliato-tutto-da.html).

Oppure in Via Lodivecchio davanti alle poste, il parcheggio abusivo è la regola.

Idem per le auto e i camion in Viale Piacenza nei pressi di Viale Lombardia (davanti al bar).

Oppure in Via Mazzini in fianco all’edicola il distributore se n’era andato, e la promessa era che lo spazio sarebbe stato destinato al passaggio della ciclabile, per risolvere almeno in parte il problema dei conflitti con i pedoni.

Non sono grandi cose, sono cose che si possono sistemare senza grandi sforzi: il disegno complessivo tiene, il progetto funziona.

Condividete questa opinione ?

Quali sono altri suggerimenti ?

Mandate i vostri commenti

30 aprile 2008

E' possibile (a Stoccolma)

Il punto è che se uno se ne va qualche giorno all’estero e gira in bicicletta in una grande capitale del nord capisce che è possibile muoversi in modo diverso nelle città, in modo non solo più rispettoso dei limiti del pianeta, ma anche più bello.

Cose che si sanno, ma che si dimenticano presto, e si finisce per accettare che nelle nostre città si faccia così poco per le biciclette.

Come se, al ritorno da un viaggio, fosse un destino ineluttabile quello di sembrare un paese così arretrato.
Come se non fosse colpa di nessuno.
Come se non fossero tante piccole scelte o non scelte a condannarci a queste città letteralmente assediate dalle automobili, che relegano le biciclette in spazi miseri e in percorsi tortuosi.


20 marzo 2008

Pericolo ai giardini

E' la pista ciclabile centrale di Lodi, una delle più utilizzate e percorsa ogni giorno da tante centinaia di ciclisti.
Ora è interrotta, ossia il percorso è reso tortuoso e più pericoloso. Il cantiere dei lavori di rifacimento dei giardini ha chiuso metà della ciclabile, i ciclisti sono obbligati, dopo essere passati da uno scivolo – passerella in ferro, a un attraversamento, a percorrere su un marciapiede largo 2 metri insieme ai pedoni, quindi a riattraversare la strada.
La soluzione – improvvisata - trovata per le biciclette è insufficiente e, ripetiamolo, pericolosa. E' innaturale, complicata, e per questo molti ciclisti la ignorano, percorrendo il tratto contromano con grave pericolo per la loro incolumità.
Si potrebbe trovare uno spazio per le biciclette in carreggiata, adeguatamente separato dai veicoli, uno spazio che garantisca la continuità dell’asse ciclabile Bassiano-Mazzini.
Nel complesso non si può non dire che quanto fatto è punitivo per chi scegli di muoversi in bicicletta.


Ciclodi –FIAB chiede che le esigenze del cantiere dei lavori ai giardini, non mettano in pericolo la sicurezza dei ciclisti.
Ciclodi-FIAB chiede anche a tutti i ciclisti lodigiani di prestare la massima attenzione e chiede all’Amministrazione comunale un piano chiaro per garantire la reale sicurezza dei ciclisti durante tutta l’attività del cantiere, che potrebbe durare anche più di un anno.










In pochi minuti dalle 18 alle 18.10 di giovedi’ sono passate una decina di biciclette in direzione Piazza Medaglie d’oro. Più della metà hanno percorso il tratto contromano.

Dov’è il cartello ?
Chi va verso Piazza Medagli d'Oro e arriva all’inizio della pista ciclabile, venendo dall’incrocio con Via Dante, la imbocca spesso contromano la strada. Perché ? Domanda sbagliata. La domanda corretta è : perché non dovrebbe farlo ? Magari da anni fa quel perecorso, per abitudine sa che deve passare di li'. Dove gli si dice che ha un’alternativa ? C’è un cartello che segna l’inizio di una ciclabile sul marciapiede. Ma vederlo non è facile. No?

















Che dire ?
Ciclodi-FIAB è contraria all’uso indiscriminato dei marciapiedi per le biciclette. I marciapiedi sono per le persone, non per la biciclette: marcia - piedi , non marcia – ruote.
Ciclodi-FIAB ammette questa soluzione solo in casi eccezionali e se non ci sono alternative.


Qui le alternative ci sarebbero. La strada è larga. E la strada è di tutti.



EVVIVA !
ieri (20/3/08) avevamo segnalato la periolosità della passerella






Ma non ci meritiamo qualcosa di più ?



Oggi è stato fatto uno scivolo !












Coraggio: ora manca la corsia ciclabile prootetta dal new jersey: lo spazio c'è, sulla strada ci stiamo tutti










E magari si potrebbe dare un posto di spazio ai ciclisti anche qui ....



















In fondo ci sono anche a Lodi esempi di cose fatte, e fatte bene: e quando sono fatte bene funzionano, i ciclcisti le premiano con l'uso e ringraziano: ad esempio questo è il recente parcheggio realizzato dall'Assessorato alla Mobilità sostenibile in Via Trento Trieste.