05 luglio 2007

"Ciclabili, tutto sbagliato, tutto da rifare"

In data odierna e' uscito un articolo contraddittorio sulla situazione delle ciclabili: costruttivo nel testo, distruttivo nel titolo. Leggi l'articolo del Cittadino

Di seguito la lettera da me inviata al Direttore del Cittadino che ho contattato telefonicamente.

Gentile Direttore, ho letto con attenzione l'articolo pubblicato in data odierna sulla situazione delle ciclabili in città.

Devo dire che ho apprezzato sia l'attenzione al problema, che l'approfondimento, ma soprattutto il fatto che che l'argomento sia stato visto "dall'interno", cioe' da un giornalista che utilizzava il mezzo che noi promuoviamo e che quindi riesce a condividere i nostri valori.

Per questo motivo sono rimasto sorpreso dalla titolazione dell'articolo. So che il titolo spesso ha scopi e motivazioni diverse, ma in questo caso e, devo dire anche in qualche altra situazione, l'ho trovato dissonante dal resto della pagina e dai suoi contenuti. Sicuramente non ci riconosciamo in un politica del tanto meglio tanto peggio e riteniamo ingiusto non riconoscere l'impegno profuso dall'amministrazione. Che questo impegno spesso non sia sufficiente siamo i primi a riconoscerlo, arrabbiandoci quando vediamo errori facilmente evitabili, ma credo che questo fosse esattamente lo spirito dell'articolo: rivisitare quanto realizzato (e quanto non realizzato) per migliorare ulteriormente la quota di cilabilita' del nostro territorio e la sicurezza degli spostamenti (di tutti!).

E' anche il motivo per cui ci siamo dichiarati contenti della ciclabile di via San Bassiano. Certamente migliorabile, ma ragionata, efficace, molto utilizzata e comunque attenta alle esigenze di tutti.

La ringrazio comunque dell'attenzione e dello spazio che vorrà riservare alle tematiche a noi care, ovvero la qualità della vita in città, la sicurezza degli spostamenti e la riduzione dell'inquinamento, senza dimenticare il turismo in bicicletta che è e continua ad essere un valore aggiunto del nostro territorio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è tutto sbagliato, non è tutto da rifare

Il quotidiano locale “Il Cittadino”, nel titolo di apertura delle pagine lodigiane di oggi 5 luglio scrive: “Piste ciclabili, tutto sbagliato, tutto da rifare”.
L’articolo parla della cicloescursione organizzata da Ciclodi-FIAB e tenutasi domenica mattina “I love Lodi by bike”, in cui una quindicina di persone, fra cui l’assessore alla mobilità Simone Uggetti e l’Arch. Lorenzo Giorgio, hanno percorso alcune delle piste ciclabili e delle zone 30 lodigiane, per valutare le cose che funzionano e che non funzionano.
L’articolo a tutta pagina con tre fotografie descrive in modo abbastanza adeguato cosa si è detto durante la mattinata. Ossia che ci sono interventi fatti che vanno migliorati. Alcuni in modo importante perché non hanno raggiunto il loro risultato (es. Via Cavallotti), altri solo in alcuni particolari. Cose che Ciclodi-FIAB dice da anni e che si leggono sulla pagine delle lettere del quotidiano locale.
L’articolo quindi scrive cose diverse da quanto il titolo fa intendere (tutto sbagliato tutto da rifare). E’ sbagliato il titolo o l’articolo ? È sbagliato il titolo. Perché nessuno ha mai detto o fatto intendere che sia tutto sbagliato e tutto da rifare. Il titolista ha voluto usare una frase famosa, ad effetto, per riassumere una situazione che in realtà non si prestava ad essere riassunta con quella frase.
Ad esempio, anche nella recente ciclabile di Via S.Bassiano e via Mazzini alcune cose possono essere migliorate, in un bilancio che, come Ciclodi-FIAB ha scritto in un recente comunicato, è nettamente positivo. Ci si è fermati sui punti critici (il parcheggio abusivo residuo, l’incrocio con Via Salamina) ma si è detto in mattinata che la pista funziona, ha migliorato la situazione. Non è tutta sbagliata.
E’ un incidente da poco. Anche se susciterà sicuramente lettere al giornale e battute piu’ o meno spiritose di chi, non sapendo che il titolo è sbagliato, si meraviglierà che si facciano le cose per poi rifarle, è una cosa da poco. Confrontato con i problemi di Lodi, del giornalismo in generale o del pianeta non varrebbe la pena di perderci altro tempo.

Anonimo ha detto...

Dopo l'innaugurazione della ciclaile in via S. Bassiano e recentemente in via T.Zalli, ma sopratutto dopo 2 anni di quotidiana percorrenza viale Italia - S.Grato e viceversa, per andare al lavoro, mi stò convincendo che sono più sicure e percorribili i tratti dove la pista è delimitata solo dalla riga bianca invece di tratti dove è si protetta ma per mantenere la protezione va su e giù dai marciapiedi e segue vari arziggoccoli (via Sbassiano e Via Cavallotti). Morale piuttosto che una pista fatta male meglio una spazio segnalato sulla carreggiata e basta , rimane maggiore visibilità, possibilità di incrocio e superamento ma soprattutto il fatto di non dover entrare e uscire dal flusso del traffico frequentemente o dai marciapiedi come in via Cadamosto o via Cabrini.

Vi sembrerà assurdo ma da Via Milano a Viale Pavia dopo due anni di percorrenza mi sento più sicuro nel tratto di via F.Sforza a fianco del traffico, che nel tratto di Via Cadamosto su e giù dai marciapiedi.

E stendo un velo pietoso sulle ciclabili estraurbane con i dissuasori al centro della ciclabile, quelli più che altro dissuadono all'uso della ciclabile

Secondo me poi le ciclabili protette e la brutta abitudine di pedalare sui marciapiedi non abitua al rispetto del codice della strada e non abitua al fatto che comunque ciclisti e automobilisti hanno pari dignità, pari diriti e pari doveri. Dorvere di segnalare svolte di stare sulla carreggiata ecc.

Sani

Stefano ha detto...

Letto oggi su Il Cittadino.
Valeva anche nel caso oggetto di questo post e di due precedenti
Frase scritta bene, precisa, da ricordare.
S.

...Tuttavia esiste un margine, un confine tra la mera enfatizzazione di una notizia, l’espressione della propria opinione e la mistificazione bella e buona della realtà.
Pietro Bodini Inicco