02 maggio 2007

Per noi è un buon lavoro

Alla fine è arrivata la ciclabile di Via S.Bassiano.
I lavori non sono ancora conclusi (finiranno questa o la prossima settimana) ma le polemiche sono gia' iniziate.
Di seguito la presa di posizione del consiglio Direttivo di Ciclodi-FIAB. La discussione e' aperta
.


La pista ciclabile ci voleva ed è un buon progetto: vanno considerati gli interessi di tutti .

Come per tutto quanto si fa a Lodi, anche la realizzazione della pista ciclabile delle vie Lodivecchio – S.Bassiano - Mazzini e Piacenza ha suscitato proteste. Ne abbiamo
letta una indignata, sfiduciata, arrabbiata. Questa lettera di protesta è arrivata prima della fine dei lavori, che si devono ancora concludere, e che vedranno ad esempio la posa della segnaletica verticale.
È ovviamente diritto di tutti esprimere le proprie opinioni, con i toni e gli argomenti che si preferisce. Ci sentiamo però di dare qualche consiglio per facilitare il confronto civile e democratico, ma anche aiutare a risolvere i problemi anziché esasperarli favorendo la confusione.


Il primo consiglio è quello del rispetto degli altri, di non pensare di essere gli unici dotati di buon senso, di non sentirsi sempre oggetto di un complotto di chi vuole dare danni e beffe agli altri. Per quanto abbiamo avuto modo di vedere, la progettazione della ciclabile di Via S.Bassiano è stata molto attenta, come impegno del progettista e dell’amministrazione comunale, ma anche della nostra associazione e di molti residenti della zona. Non a caso ci sono state quattro serate pubbliche di discussione e poi presentazione del progetto.


Il secondo consiglio è quello di non sottovalutare le competenze tecniche dei progettisti. Ad esempio il restringimento della sezione stradale, e il suo piccolo disallineamento, non è stato involontario, ma una scelta per cercare di diminuire la velocità dei veicoli. Non è certo un’azione risolutiva. Ma anche proporre un senso unico circolare in Via S. Bassiano e Via Gandini (facendo quindi arrivare le auto da Via S. Bassiano quasi in stazione…) non è una scelta senza punti deboli.

Il terzo è di cercare di vedere tutti i punti di vista. L’intervento in Via S. Bassiano e Via Mazzini è un intervento molto difficile, in quanto nella zona ci sono conflitti fra diverse esigenze: chi vuole camminare e pedalare in sicurezza lungo la via. Chi abita e vuole uscire ed entrare comodamente dal passo carraio o dalla propria strada che si immette sulla via principale. Chi vuole posteggiare l’auto davanti a casa. Chi vuole un congruo numero di parcheggi davanti alla propria attività commerciale, per se, per i propri clienti o per il carico/scarico merci. Chi vuole muoversi velocemente in auto lungo la strada (e anche questi sono tanti…). È facile vedere come queste esigenze sono in conflitto e tutte le esigenze non possono essere soddisfatte contemporaneamente. E’ necessario un compromesso. Il compromesso potrà non piacere a qualcuno, ma magari sapere come la pensano altri potrà servire per capire che magari la ragione e il torto sono distribuiti diversamente da quanto inizialmente si pensava.

Il quarto consiglio è quella di non aspettarsi la bacchetta magica dagli altri se non la si possiede personalmente. Nessun intervento è completamente risolutivo, soprattutto in situazioni complesse. Siamo d’accordo che oggi non tutto è risolto, che la pista ciclabile non ha portato la sicurezza assoluta lungo la strada. Però ha nostro parere ha complessivamente migliorato la situazione: prima era peggio, ora è meglio. Certo, in futuro servirà attenzione anche da parte dei ciclisti per capire come funziona la pista, per non usarla contromano sui due lati. Per capire che i pericoli non sono scomparsi.


Infine, invitiamo ad essere costruttivi. Alcuni aggiustamenti ci potranno essere. Capita così nelle opere progettate e realizzate dagli esseri umani. Non sono mai perfette, anche quelle in cui ci si pensa, ripensa, si discute e di ridiscute. Se si provano a fare proposte concrete magari si guadagna un po’ di umiltà nel criticare le proposte degli altri. Se ad esempio l’incrocio con Via Benedetto Croce è troppo pericoloso, si può proporre di arretrare di uno-due metri dall’incrocio l’inizio del parcheggio. Se effettivamente migliora la situazione, se ne vale la pena, noi siamo favorevoli.
Per concludere, noi siamo contenti che stata finalmente realizzata la pista ciclabile in via S. Bassiano e ci sembra un buon progetto. La pista ciclabile non ha dato tutta la strada a disposizione di pedoni e ciclisti, ha solo dato un minimo di spazio alle migliaia di ciclisti che ogni giorno ci passano e hanno anche loro qualche diritto. Speriamo che se ne facciano altre a Lodi, alla svelta, molte altre strade ne hanno bisogno.
Per il futuro, ci auguriamo che il confronto sia sereno e aperto. Come associazione che promuove l’uso della bicicletta a Lodi ed è abituata ad operare in modo civile e democratico, ascoltando le esigenze di tutti e non solo quelle dei ciclisti, siamo pronti ad ascoltare tutte le opinioni e a dire la nostra. A questo scopo abbiamo organizzato tante assemblee sul tema e abbiamo aperto un punto di discussione sul blog della nostra associazione. Ci piacerebbe che tutti provassero a ragionare considerando non solo il proprio interesse, ma quello dell’intera città, fra cui ci sono molti pedoni e ciclisti.

Il Consiglio Direttivo di Ciclodi-FIAB


9 commenti:

Lo ha detto...

Anche per me la nuova pista ciclabile è un buon lavoro. Quasi tutti i giorni percorro via San Bassiano in bicicletta. Quasi tutti i giorni da diversi anni, come molti pedoni e ciclisti, ho rischiato la vita, e subito l'arroganza di automobilisti, senza vedere mai il minimo intervento da parte delle autorità. La nuova pista ciclabile cambia le cose, e nonostante ci siano ancora alcuni miglioramenti da fare, credo abbia un grande merito: quello di riconoscere a ciclisti e pedoni un'esistenza e dei diritti, pari a quelli di chi percorre la strada con altri mezzi.
Per quel poco che ho potuto notare fino ad oggi, segnalo che davanti alle poste, se lo spazio rimane così (non delimitato da paletti o altre cose) il problema non si risolve: ho già visto numerose auto parcheggiare sullo spazio ciclabile: la carreggiata si restringe, e non solo non passano le bici, ma nemmeno le auto! si è costretti ad invadere l'altra corsia. Ho visto anche auto parcheggiare davanti alle poste in senso inverso. Una soluzione potrebbe essere restringere il marciapiede, l'altra soluzione mettere dei paletti alla pista (come in viale pavia)... e dare qualche multa? Non credo che la segnaletica verticale possa funzionare da deterrente per gli automobilisti, ma magari qualche giornata di volantinaggio proprio davanti alle poste potrebbe dare qualche frutto.

Anonimo ha detto...

Concordo sul giudizio espresso sulla ciclabile.

Domenica 29 aprile ho parlato in piazza con il signor Rigamonti (che ha pubblicato la lettera sul Cittadino, la cui pagina si può leggere in link direttamente dal Post) che mi ha espresso sostanzialmente i suoi dubbi sull'incrocio di via B. Croce. Ho risposto per quello che sapevo, ma non avendo ancora visto la realizzazione mi ero riservato di verificare la rispondenza al progetto iniziale (scottatura da precedenti realizzazioni diverse dal progetto).

Ho fatto pertanto qualche giro sia in bici che in macchina di sopralluogo. In macchina ho provato ad entrare nel parcheggio di via B. Croce ed uscirne.

Devo dire in tutta onestà che la realizzazione mi sembra buona. Il problema sollevato è quello della visibilita' in uscita da Via B. Croce a causa non delle bici ma delle auto parcheggiate (che c'erano anche prima). E' solo questione di velocità di impegno dell'incrocio. Anzi la visibilità da sinistra è buona, al più è da destra che è un po' carente (anche questo problema esisteva prima). Si può poi ragionare su ulteriori soluzioni migliorative.

Sicuramente sarebbe pericolosa una bici che sopraggiungesse contro mano, ma non c'è proprio lo spazio per far passare due biciclette.

La temuta riduzione dei parcheggi è stata inoltre scongiurata (con grande sforzo e ottimo risultato del progettista).

Sicuramente occorre vigilanza per i parcheggi contromano ed il parcheggio di auto sulla ciclabile, soprattutto all'inizio, dopo via Lodivecchio, davanti al bar.

Il parcheggio dalla farmacia (anche questo sperimentato) a rotazione mi sembra funzioni. Credo manchi il carico/scarico al panettiere.

Un'ultima osservazione sulla stampa che non da' l'informazione sull'evento (la costruzione della ciclabile) ma solo sulle proteste sullo stesso.

pina spagnolello ha detto...

Non sapevamo più cosa dire ai tanti cittadini che ci chiedevano che fine avesse fatto la tanto pubblicizzata pista ciclabile di via S. Bassiano. Si, tanto pubblicizzata perché, come è stato già detto, per la prima volta a questo progetto sono stati chiamati a partecipare tutti i cittadini compreso i commercianti e il consiglio di zona. In questi incontri sono stati espressi dubbi e preoccupazioni discussi e chiariti con il progettista e l’assessore alla Mobilità Sostenibile. Sapevamo tutti che sarebbe stata una grossa impresa per la situazione non facile del percorso ma ci abbiamo provato lo stesso e finalmente siamo arrivati al dunque. Ci aspettavamo anche le alzate di scudo(chi non ricorda la sommossa dei commercianti di via Nino dall’Oro?) sicuramente qualcuno deve rivedere i comportamenti e rinunciare a qualche privilegio. Sta di fatto che sabato mattina, percorrendo per la prima volta la nuova pista ciclabile, ho notato con molto piacere il grande afflusso di ciclisti e con che impegno percorrevano la rotonda!
Come abbiamo detto i lavori non sono finiti, ma la cosa importante che mi preme sottolineare è che questo progetto ha l’obiettivo di rallentare la velocità delle auto e far vivere la strada in modo più umano e condiviso.

Anonimo ha detto...

...Dico la mia: questa pista ciclabile non mi piace...ed è una settimana che la percorro in ambedue i sensi, la guardo, cerco di capire cosa va e cosa non va...
Partiamo da dove ha inizio, diciamo davanti alla chiesa delle Fanfani: c'è solo una striscia rossa, che oltretutto si sta già scolorendo, arrivati davanti alla posta, e questo mi è successo non meno di due ore fa, c'erano la bellezza di QUATTRO auto parcheggiate con le quattro freccie...chi era in posta...chi era seduto al tavolino del bar...certo, la colpa e degli automobilisti: ma non si potevano mettere delle transenne tipo quelle di via Nino Dall'Oro? No! Ci tocca "uscire" dalla pista ciclabile ...e si rischia.
Ma poi come si fa a pensare ad un parcheggio di auto di fianco a dove devono passare le biciclette? E' già successo che si apre la portiera dell'auto e arriva la bicicletta ...e si rischia di farsi veramente male!
Lo stop di via Benedetto Croce è un'altra genialata...per svoltare a destra o sinistra bisogna per forza mettere il muso della macchina nella pista ciclabile..possibile che devo pedalare e farmi il segno di croce ogni 5 metri???
Non parliamo dell'incrocio della Banca...pericolosissimo, e le macchine parcheggiate sempre con le 4 freccie davanti al bancomat e al bar Korso (ahimè, spesse volte sono proprio le macchine di carabinieri/polizia/GdF che vanno a bersi il caffè...no comment).

Poi non solo la pista ciclabile è pericolossisima, ma addirittura si è ridotta la carreggiata per le auto, con i posti macchina da entrambi i lati. Era proprio necessario il parcheggio lato Banca? Se infatti si percorre via s.Bassiano in auto e dall'altro lato arriva per esempio la corrierina ci si sfiora letteralmente!
Percorrendola invece dal centro alla zona Fanfani non cambia di molto la situazione, sempre per la mancanza di transenne...addirittura si passa ad un metro e poco più dall'uscita di un bar...

Io credo che da parte di chi ha pensato, organizzato e costruito questa pista ciclabile ci debba essere un minimo di risentimento, e non giustificare a prescindere il brutto lavoro fatto come si è letto: è vero che c'è sempre chi critica per il lavoro fatto da altri...ma in questo caso proprio NON si può dire che sia stato fatto un lavoro coi fiocchi. Ma quanti mesi è stata ferma questa pista ciclabile? Quanti mesi è rimasto un asfalto da far schifo, pieno di buche anche profonde una spanna? E i marciapiedi lasciati a metà? Per poi finire (ma sarà veramente finito???) il lavoro in un paio di settimane e francamente fatto male.

Spero e credo di non aver offeso nessuno.
Ma c'è tantissima gente che la pensa come me e che è rimasta molto delusa...ma forse, come in tutte le cose, bisognerà che qualcuno di faccia veramente male affichè si dia un'aggiustata a questo pessimo lavoro.

...e qualcuno prima o poi si farà male...

grazie per l'attenzione

Alberto F.

Anonimo ha detto...

Chi si accontenta gode e piuttosto di niente meglio piuttosto, sono due detti che calzano a pennello sulle ciclabili lodigiane compresa quella in via S. Bassiano. La percorro tutti i giorni e non mi piace per niente verso la chiesa è nascosta dietro ai parcheggi poi se si va verso le scuole occorre salire sul marciapiede verso il centro non è protetta.
D'altra parte fare una cosa seria come la ciclabile inglese pubblicata su questo stesso forum da noi è impensabile , noi vogliamo sempre salvare capre e cavoli e alla fine salviamo solo i lupi.

P.S.1 ma a lodi abbiamo sperimentato anche i dissuasori a dente di sega bassi e mimetizzati color marciapiede per centrarli meglio

P.S. 2 ma solo in Italia in mezzo alle ciclabili ci sono i cartelli che dicono che e riservata a pedoni e ai ciclisti nei paesi normali sono ai lati in modo che nessuno li centri e comunque nessun automobilista si sogna di parcheggiare su una ciclabile.

Mi spiace io sono per il compromesso sempre ma se si vuole migliorare la qualità di vita occorre penalizzare drasticamente le auto e essere più coraggiosi nel favorire pedoni e bici.

Stefano ha detto...

Ieri io ho sentito anche molti parere positivi.
Ho sentito anche molti proporre delle modifiche che mi sembrano molto peggiori di quanto è stato fatto.
La cosa che mi ha dato fastidio – solo un poco – è il tono presuntuoso e/o scandalizzato di alcune critiche (esempio: ma non siete mai andati a Parigi a vedere come si fanno le piste ciclabili…).
Chi usa i toni piu’ cattivi verso quanto è stato fatto spesso è chi propone poi le cose piu’ irrealizzabili: ad esempio di chiudere le via alle biciclette dalla banca a piazzale fiume e obbligare le bici ad andare in stazione (non sto scherzando); oppure fare il senso unico lungo tutta la via...
Vanno bene le critiche al progetto, ma se si prova a ragionare sulle concrete soluzioni di modifica, sulle alternative, tenendo conto della loro effettiva realizzabilità, che deve considerare anche il peso che hanno i ciclisti, si vede che di modifiche magari ce ne sono, ma non poi cosi’ tante, e che il progetto è valido.
Solo alcune considerazioni:
1) Se vogliamo togliere piu’ parcheggi lungo la strada per dare piu’ spazio ai ciclisti, io sarei contento. Ma riusciamo a ottenerlo ?
2) Il parcheggio abusivo lungo la via c’e’ sempre stato; ora è diminuito. Non è certo cessato del tutto. E’ vero che la vigilanza dovrebbe fare di piu’, ma è questa una colpa del progetto ?
3) i lavori non sono finiti, ad esempio quando ci saranno i dissuasori fra la pista e il parcheggio le distanze cambieranno.
4) L’incrocio di via Croce ho provato a farlo in auto: mi sembra che nella via ci sono almeno 4 incroci più pericolosi di quello, e lo erano anche di piu’ prima. Per non dire del resto di Lodi …
5) Dove è stata messa solo la striscia rossa, e non una pista separata, è perché le dimensioni della via e il codice della strada non lo permettono

Insomma, mi piacerebbe che venisse riconosciuto lo sforzo per dare una maggiore sicurezza. Non si potranno condividere i dettagli, si potranno fare degli aggiustamenti. Ma dire che gli abitanti sono “inferociti”, come scrive oggi il Cittadino dicendo che questo “riassume le preoccupazioni degli abitanti del quartiere” è almeno fare cattiva informazione.

Unknown ha detto...

Non ho mica capito perchè il Cittadino di oggi dice che ha fatto un resoconto preciso e che i residenti di san Bassiano sono inferociti per la ciclabile, come ha fatto a farlo ? Boh
Io ci sono passato in via san Bassiano e non mi sembra che ci siano tutti i problemi che dicono, allora cosa devono dire quelli che abitano nelle altre vie di Lodi, per esempio secondo me in via Pavia e' piu' pericoloso.
Secondo me non è male, e’ molto meglio di come era prima che eri sempre in mezzo alla strada, ho parlato con qualcuno e secondo me ci sono tanti della gente che abita li che la pensano come.

Unknown ha detto...

intendevo finire e dire che la pensano come me ma ho sbagliato a schiacciare

Stefano ha detto...

A me la risposta del Cittadino sembra stupefacente.
Di solito in questi casi il Direttore fa il cazziatone alla giornalista che si è inventata le due notizie. Invece sulla prima fanno finta di niente, sulla seconda perseverano, dicendo addirittura che il loro riassunto è “preciso”. È talmente inverosimile la cosa che fa ridere. Non sostengono che alcuni residenti si lamentano, ma che il “preciso” riassunto della posizione dei residenti è che sono “inferociti”. Inoltre accusano in modo arrogante Ciclodi di aver sostenuto di conoscere la posizione di tutti i residenti. Mentre abbiamo solo scritto che ci sono posizioni diverse.
Se facessero il loro lavoro e andassero a intervistare per 10 minuti chi passa nella via, magari riuscirebbero a stare più aderenti alla realtà e a riconoscere i propri errori.
La più grossa comunque è in fondo, in cui affermano la pagina delle lettere del loro giornale rappresenta la posizione dei residenti. Come se chi è contento di solito scrive come chi si vuole lamentare… Dal punto di vista della presunzione giornalistica… una chicca.
Chissà chi si credono di essere. Visto il tono che hanno usato, secondo me dovremmo chiedere delle scuse formali al Direttore del giornale.
Io me ne vado all’estero per 10 giorni, vedete voi.