12 marzo 2007

Muore bimba travolta da un'auto a Paullo

Lunedì scorso, dopo 10 giorni di agonia, è purtoppo spirata la piccola Gilda, 10 anni, investita il giorno 23 Febbraio mentre attraversava Via Milano a Paullo, in un punto poco illuminato e senza strisce pedonali.

Questo terribile incidente mortale è per noi di “Paullo che Pedala” una chiara conferma delle nostre preoccupazioni sul livello di sicurezza delle strade paullesi e un chiaro segnale che anche nella piccola Paullo servono (urgono) interventi di moderazione del traffico e di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, in particolare lungo questo anacronistico rettilineo che attraversa la città, che è la via Milano.

Il posizionamento di dossi dissuasori in corrispondenza di cinque attraversamenti pedonali lungo la Via Milano è proprio uno dei punti del documento che stiamo preparando per formulare all’Amministrazione Comunale le nostre proposte in tema di moderazione del traffico e messa in sicurezza di percorsi ciclopedonali strutturati all’interno della città. Speriamo che il dialogo avviato con gli amministratori sia di buon auspicio per la realizzazione di interventi, anche sulla Via Milano, che evitino in futuro il ripetersi di tragedie immense come la morte di un bambino. Il nostro impegno è forte e continuerà ad esserlo, nel ricordo della piccola Gilda e pensando alle nuove generazioni.

Daniela Paraboschi

5 commenti:

pina spagnolello ha detto...

E’ triste dover usare questi spazi per commentare di queste tragedie.
Sabato scorso ho ricevuta la telefonata di un ciclista milanese che è stato investito da un’auto qui a Lodi in piazzale 3 agosto, subito dopo aver superato la rotonda di via Milano.
Mi chiedeva cosa poteva fare, a chi poteva rivolgersi per rivendicare i suoi diritti, non aveva un’assicurazione e mi ha posto questa domanda: cosa può fare un ciclista o un pedone che viene investito da un’auto? Non ho saputo rispondere.
E’ vero che chi è iscritto ad un’associazione come la nostra è tutelato ma è possibile che per andare a piedi o in bicicletta in città bisogna avere un’assicurazione? E anche se fosse nessuno può restituirci la vita.
Le rotonde, per me molto importanti, hanno risolto molti problemi in tutte le città europee tranne da noi. Mi è capitato di attraversare a piedi le rotonde: la macchina arriva a tutta velocità per poi frenare di colpo in prossimità dell’attraversamento, solo se intravedono il pedone.
Non sono pessimista per natura quindi voglio dire a Daniela di andare avanti con l’ottimo lavoro che hanno intrapreso e sono sicura che riusciremo a far capire ad amministratori pubblici e cittadini di quanto sia importante vivere serenamente le città.

Stefano ha detto...

Il problema secondo me e' che oltre a quanto stiamo facendo, e facciamo bene fare, e oltre a quanto proponiamo di nuovo, bisognerebbe alzare il livello del confronto, ossia fare capire che non stiamo parlando di filosofia o sociologia ma sulle strade c’e’ il sangue.
In Italia e anche a Lodi si pensa che chi viene steso a causa delle auto sia vittima di una fatalità. Invece solo in rarissimi casi sono inevitabili fatalità. Di solito ci sono delle responsabilità ben precise.
Se i morti e i feriti che fanno le auto e i camion vari li facessero gli immigrati, avremmo in giro le ronde o le manifestazioni oceaniche. Invece se il killer è un ragazzo che fa il pirla con la macchinona o il manager che andava di fretta, uno scappellotto e via.
Sembra che il problema delle città sia la mancanza di polizia contro la criminalità, la mancanza di telecamere per i malviventi. Poi la gente negli ospedali ci arriva dalle strade.
Tutti noi guidiamo le auto e vediamo come i limiti di velocità siano di fatto regolarmente non rispettati. Sono norme chiare, ma se si va in giro un giorno a caso (per non dire il sabato sera) si vede che c’e’ il far-west. Quindi le altre regole di prudenza al volante che sono meno precise, non si capisce perché andrebbero rispettate.
Tutti noi vediamo come i divieti di sosta sono in realtà degli inviti alla non sosta, in molte zone regolarmente non sanzionati. C’e’ un potere discrezionale della vigilanza nel decidere dove le regole non si applicano. Venerdi’ sera in sala san Paolo sarà mostrata una divertente rassegna su Lodi fatta da Adriano Rivano.
Penso che dovremmo iniziare prima di tutto da noi stessi, a rispettare il codice quando siamo in auto. Anche quando siamo a piedi e in bicicletta, ma finiamola di mettere sullo stesso piano tutte le infrazioni. Sono abbastanza stufo di sentire gente rispondere, quando si segnalano i rischi di pedoni e ciclisti, che anche i pedoni non si guardano in giro, che i ciclisti vanno sui marciapiedi, ecc. I dati dicono chiaramente che la stragrande maggioranza dei feriti e dei morti sulla strada sono dovuto alla mancanza di rispetto delle regole da parte delle auto e dei mezzi commerciali, come velocità eccessive, come accelerazioni eccessive, come parcheggi indiscriminati. La possiamo finire con la demagogia e le battute e possiamo iniziare ad affrontare i problemi veri ?
Quindi speriamo che a Paullo si possa fare qualcosa davvero per cambiare la situazione. A Lodi mi sembra non ci sia il coraggio di prendere decisioni chiare per cambiare. Sono state disposte le zone 30, non è stata data alcuna contravvenzione, poco è cambiato.
Le piste ciclabili non vanno avanti perché l’ufficio tecnico ha problemi, la moderazioni del traffico non si puo’ avere perché non c’e’ la vigilanza. Va be’…
Come diceva De Andre’, il dolore degli altri e’ un dolore a metà.
Quello dei pedoni e dei ciclisti per molti vale un decimo.

Anonimo ha detto...

Non dossi, ma interventi mirati a rallentare il traffico come curve obbligatorie nelle strade create da elementi di arredo urbano.

I dossi sono fastidiosi in auto se si va piano (se si corre è anche divertente) e detestati dai ciclisti.

Un socio FIAB

Ezio ha detto...

Premesso che per un ciclista è comunque peggio avere un'auto che ti passa sopra che un dosso che ti passa sotto, forse più che dossi è meglio parlare di attraversamenti ciclopedonali rialzati, magari con un concomitante restringimento della sede stradale e cambio di pavimentazione. Per quanto riguarda il fastidio procurato agli automobilisti dai dossi (e io sono anche automobilista) forse proprio questo è lo scopo del dosso, provocare un fastidio che induca a rallentare la velocità.

Stefano ha detto...

Dicevo sopra di come ci sia un problema di sicurezza stradale che non viene avvertito come altri. Come dicono i dati che più volte il responsabile sicurezza FIAB Edoardo Galatola ha mostrato, in Italia ogni anno muoiono per omicidi meno di 1000 persone, per incidenti stradali più di 7000. Ma la percezione è diversa. Quindi se si mettono le telecamere (la brillante idea è arrivata anche a Lodi) non per rallentare le auto ma per prevenire la criminalità.
E si fanno le fiaccolate per la sicurezza, l’altra sera a Milano. E succede che per la cera che le fiaccole lasciano sull’asfalto ua decina di motociclisti scivolano, cadono e si fanno male, non molto per fortuna.
Se non l’avessi letto oggi a pag. 7 di "Metro" non ci avrei creduto.