12 ottobre 2009

PALLINI VAGANTI

Dall'articolo su Il cittadino
Dopo il ferimento di un’escursionista lo scorso anno, una campagna per vietare gli spari lungo il fiume I ciclisti vogliono riconquistare l’Adda Decine di appassionati alla passeggiata contro i cacciatori «Vogliamo che i percorsi ciclabili siano lasciati in pace».

A un anno dall’incidente, Pina Spagnolello, presidentessa di Ciclodi, afferma con decisione il diritto dei ciclisti a percorrere il Parco Belgiardino, da quest’anno per la prima volta vietato alle doppiette, e non solo. «Nel 2008 ero stata colpita al braccio da un cacciatore proprio all’uscita del parco, ma non sono l’unica vittima: altre persone hanno provato la mia stessa esperienza e si sono finalmente decise a raccontare l’accaduto, essendo venute a conoscenza di quanto è successo a me».

Un episodio quindi diventato un simbolo della lotta di Ciclodi contro i cacciatori, in cui si inserisce l’iniziativa “Pallini vaganti”. Organizzata ieri, non è stata soltanto una pedalata commemorativa lungo il percorso in cui è avvenuto l’incidente, ma è diventata l’occasione per ottenere risultati nuovi. Dopo aver conquistato l’imposizione del divieto di caccia nella zona dell’accaduto da parte della Provincia di Lodi, Ciclodi chiede di poter pedalare in sicurezza in tutti i percorsi lungo il fiume del Parco Adda Sud.

A questo proposito, Pina Spagnolello e molti altri ciclisti hanno iniziato a “scampanellare” in segno di protesta fin dalla partenza in piazza Castello, lanciando anche qualche petardo per riprodurre gli spari dei cacciatori. La pedalata si è diretta verso la Muzza per poi spingersi verso Nord, percorrendo un totale di una ventina di chilometri. Un’iniziativa presa in modo giocoso, dal momento in cui la presidentessa ha indossato il casco e occhiali antinfortunistici ancora prima di partire fino alla proposta scherzosa di «erigere una lapide nel punto dello sparo». Non sono però mancate delle critiche severe nei confronti dei cacciatori: «Manca il rispetto delle regole perché se esiste l’obbligo di sparare di spalle e a una certa distanza rispetto alle strade, a questo loro si devono attenere». La protesta non consiste però solo nel disturbare i cacciatori (e avvertirli della propria presenza) con lo scampanellio, ma diventa una vera e propria provocazione quando sono i ciclisti a infrangere le regole, passando nelle zone a loro interdette, in quanto riserve faunistiche venatorie. «Con questo vogliamo dimostrare quanto i mesi di settembre e ottobre siano ideali dal punto di vista climatico per pedalate di questo tipo, le quali vengono però vincolate da divieti perché sono proprio questi i mesi di avvio alla caccia». Ciclodi aspira così ad attirare l’attenzione e a realizzare un progetto futuro, quello di poter pedalare lungo le rive dell’Adda, evitando le solite piste affiancate alle strade trafficate, «al riparo dal rumore e dal pericolo degli spari».

2 commenti:

asd bike team hair orio litta ha detto...

vi consiglio un giro nel nostro blog . vi invito molto con anticipo alla serata con un biologo alimentarista sul tema alimentazione nello sport in particolare nel ciclismo . buone pedalate nella nostra fantastica campagna che spesso non rispettiamo
. mario crotti orio litta

asd bike team hair orio litta ha detto...

l'evento sara x il 24 settembre 2010 alle ore 21,00 cascina s. pietro piazza benedettini orio litta